Il modo tradizionale o arcaico di rapportarsi a tutte le realtà
della vita potrebbe essere stato molto differente da quello moderno.
Anche la malattia e la guarigione avevano, presso i popoli antichi
e quelle popolazioni che fino a pochi secoli o decenni fa avevano
mantenuto un modo d’essere simile a quello tradizionale, un
senso molto diverso da quello di oggi.
Quelle genti erano probabilmente a conoscenza di tecniche, riti
e comportamenti, forse ereditati da epoche talmente lontane che
se ne è perso il ricordo, che permettevano di guarire dalle
malattie senza il ricorso ai medicinali chimici oggi in uso, né
alla chirurgia.
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Gli antichi sapevano guarire con le sostanze naturali, con le erbe,
con i canti magici, con la semplice azione analogica di quegli individui
che, per l’opera di guarigione profonda, compiuta in primo
luogo su se stessi, erano ritenuti insieme maghi e terapeuti. Alcuni di questi uomini
e di queste donne, forse, erano addirittura in grado
di guarire se stessi e gli altri, senza intervenire
in alcun modo sul piano materiale. La malattia infatti non era considerata, come invece
si fa oggi, esclusivamente come qualcosa che riguardasse
solo il corpo, e nemmeno solo la dimensione psicofisica
dell’uomo, bensì l’integralità
del suo essere.
Evidentemente ciò presupponeva la credenza, e
forse anche la conoscenza, di qualcosa che fosse radicalmente
al di là non solo del piano materiale, ma anche
di tutto ciò che è ego, personalità
e mente.
Attualmente tali concezioni della malattia e della guarigione
sono del tutto ignorate e quasi sempre vilipese dalla
moderna scienza ufficiale.
Esse sono relegate nell’ambito della superstizione
e della magia, e sono considerate indegne di essere
conosciute, se non come curiosità prescientifiche
caratteristiche dei popoli primitivi.
Ma forse i modi arcaici di combattere la malattia potrebbero,
in certi rarissimi casi, funzionare ancora oggi.
Il presente saggio, basato su quanto di tali conoscenze
e di tali tecniche è giunto fino ai nostri giorni,
magari sotto forme non facili da interpretare, ha l’intento
di provare ad analizzare, secondo un metodo ipotetico,
tali tecniche di guarigione.
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Davide Melzi fu attratto
sin da giovane dallo stile di vita dei popoli arcaici,
nonché dalle loro concezioni religiose, etiche
e sociali.
Seguendo questa sua vocazione si è laureato in
lettere, interessandosi nel corso dei suoi studi soprattutto
di antropologia, di etnologia e di sciamanesimo.
Dopo la laurea ha proseguito le sue ricerche, cercando
di andare oltre il limite semplicemente tecnico ed accademico
che di solito caratterizza gli studi di questo genere,
provando a sperimentare e forse a conoscere anche praticamente
alcuni aspetti della via della conoscenza sciamanica.
Saggistica - formato 15x21 - pagg. 208 - prezzo euro 22,50 - ISBN 978-88-97842-21-7 |