Davide Melzi

La concezione tradizionale dell'Aldilà
ovvero il senso della vita e della morte secondo le dottrine arcaiche

“Secondo la sapienza pre-storica, riflessa dall’antica iconografia occidentale, nell’uomo integralmente inteso esisterebbe qualcosa di immortale: tali componenti erano “Anima” e “Spirito”…”

“D’altra parte l’anima era concepita anche come qualcosa che diviene e si trasforma, lungo un cammino che oltrepassa i confini di una singola vita; qualcosa che può essere abbruttito e contaminato dal caos, oppure intraprendere un processo di graduale innalzamento …”

“Secondo la Tradizione il senso profondo di ogni anima sarebbe appunto quello di avvicinarsi sempre di più allo Spirito, passo dopo passo,
vita dopo vita …”


“La grande Natura si sostiene sullo scambio continuo di vita e morte, quasi che
l’una sia semplicemente l’altra faccia dell’altra.”

“Coloro che, presso le civiltà arcaiche, si mettevano in cerca della conoscenza, avevano per scopo di ottenere la Visione. Gli sciamani nord-asiatici, ad esempio, imparavano a percepire una luce misteriosa, a vedere cose prima invisibili, cioè un’altra dimensione. Connessa a questa facoltà era quella di poter superare le leggi fisiche, e quindi di muoversi a piacimento con la propria consapevolezza nello spazio e nel tempo.”

“Si potrebbe quasi dire che, in un certo senso, Conoscenza e Amore siano la stessa cosa,
e che cercando l’una si vada verso l’altro, e viceversa. Inoltre si potrebbe congetturare che il vero Amore, in quanto vera Conoscenza, sia ciò che vince la morte.”

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