Ada d'Ariès

Il giudizio della Donna
Ovvero di cosa una Sacerdotessa dell’antica religione della Grande Madre potrebbe pensare dei tempi attuali e dei consigli che potrebbe dare
alle donne che desiderassero ascoltarla

“A volte mi immaginavo anche che un’antica saggia Donna, vissuta appunto in quei tempi in cui la natura era incontaminata, quando le bambine non erano costrette a vivere in piccoli appartamenti, ad andare a scuola, a giocare con oggetti di plastica, ma potevano correre e danzare nude nei prati, parlare con gli animali o magari anche con le Fate ed i Folletti […] mi apparisse, mi parlasse e mi desse dei saggi consigli.”

“Tale Donna rimarrebbe certamente esterrefatta da come gli  uomini e le donne di oggi vivano una vita completamente priva di sacralità, ovvero una vita senza quei culti, quelle iniziazioni e quelle magie che per le donne come lei erano talmente importanti da essere il senso e l’obiettivo principale della loro esistenza.”


“Ma anche a costo di non essere capiti o di apparire lapalissiani, forse è opportuno
dire che non vi è alcun senso del sacro nel denaro, nella televisione, nelle automobili,
nelle case moderne, negli aeroplani, nel telefono, nel conto in banca …”
 
“Senza la presenza del divino gli uomini sono abbandonati ad un triste destino, fatto solo
di materialismo, di interessi profani, di accadimenti che non sono più retti o guidati dal Fato o da altre invisibili entità …”

“I pochi individui che nacquero nei tempi primordiali potevano quindi godere di una vera gioiosa libertà, vivendo in una natura incontaminata, nella quale gli esseri luminosi incorporei spontaneamente si manifestavano, e forse essi stessi a volte si incarnavano,
per gioire delle bellezze e dell’armonia del mondo.”

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