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“[…] l’autentico e nobile guerriero è dunque colui o colei che, in ogni singolo istante della sua vita, combatte anche e soprattutto una violenta battaglia interiore contro tutto ciò che contrasta la possibilità di trascendere, ovvero di avvicinarsi al mondo della luce e degli Dèi: sentimenti bassi e volgari, passioni, emozioni contingenti, stati d’animo mutevoli e superficiali devono essere affrontati, in vista della ricerca di un nucleo più profondo, intimo e reale di sé, non soggetto alle leggi del divenire e all’altalena di pensieri ed emozioni.”
“[…] il guerriero di queste antiche società era talvolta strettamente connesso ad una dimensione magico-religiosa. La guerra poteva essere intesa non solo come mezzo di aggressione o difesa nei confronti di un nemico esterno, bensì come battaglia interiore volta alla sconfitta di tutto ciò che veniva reputato impuro, misero, non nobile.”
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“La predisposizione al sacrificio, propria del combattente, deve essere rivolta alla dimensione immutabile e trascendente e intesa forse come un sacrificio dell’io al Sé, ovvero un annichilimento delle piccolezze personali e dei miseri obiettivi esistenziali ad esse connessi, a favore di una parte più profonda che trascende la materia e le relazioni materiali, nonché gli altalenanti stati emotivi dell’ego e dell’anima individuale.”
“Il prezzo che egli paga per tutto questo è il vivere indefessamente nelle fatiche e nei pericoli; tuttavia questo è il suo dharma, nonché la Via attraverso la quale si realizzerà. Il suo è
un destino onorevole e degno di nota, poiché nell’azione, nel contempo guerriera e ascetica,
egli trova il proprio compimento trascendente.”
“Ciascuno deve fare ciò che gli compete, perciò è necessario che il guerriero combatta per difendere l’armonia della società tradizionale. Se così non fosse, verrebbero meno gli stessi princìpi che reggono una società gerarchica e tripartita orientata verso l’alto. La resa, la discussione, la trattativa, lo scendere a compromessi, come oggi si usa, non sono ammessi,
non possono essere accettati.”
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