Davide Melzi

La Via dello sciamanesimo boreale
e l’uso del tamburo come strumento di magia e di conoscenza


“[…] lo sciamanesimo si può definire una tecnica arcaica dell’estasi, cioè un insieme di metodi e procedimenti finalizzati ad ottenere una ‘ rottura di livello’ della coscienza individuale dello sciamano, una soluzione di continuità figurata dal suo ‘viaggio’, reversibile e ripetibile, in mondi diversi da quello conosciuto dalla coscienza ordinaria di veglia, siano questi mondi inferi o superiori e celesti.”

“[…] l’idea di ‘gioco’ e di ‘gioia’ che è sempre sottesa  all’esperienza ed all’attività dello sciamano; questi non è mai un personaggio serioso e burbero, per quanto abbia contatti con potenze terrificanti  e sia passato attraverso prove che lo hanno condotto – come abbiamo visto – alla distruzione del suo stesso Ego ordinario [...] Presso le genti della taiga siberiana, lo Spirito signore della foresta viene sempre descritto come un essere spensierato e un poco lubrico, che si effonde molto spesso in sonore risate.”

 

“Allo sciamano è indispensabile uno strumento ‘vivo’, perché dovrà affrontare viaggi in altre dimensioni; non saprebbe che farsene di un oggetto inerte, per quanto rumoroso […] il momento in cui il tamburo nasce non è quando viene costruito, ma proprio quando viene animato, perché è in quel momento che gli è conferita realmente la vita.”

“Sappiamo che i tamburi sciamanici hanno forma rotonda o ellittica o ovale. La forma rotonda si presta in modo ottimale a rappresentare il cosmo. E’ noto che la Terra è tradizionalmente raffigurata in forma di cerchio, spesso sostenuto da un personaggio mitico e racchiuso da un Fiume o da altre entità di forma circolare e ‘avvolgente’.”

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