Leda Bearné

Le Vergini arcaiche
ovvero di come le antiche Donne custodissero
la Libertà, l'Ebbrezza e la Gioia


“Presso antiche civiltà, le cui concezioni sono oggi quasi del tutto dimenticate o incomprensibili, potrebbe essere esistita una condizione di libertà femminile caratterizzata da una meravigliosa e totale felicità, svincolata da ogni dipendenza o presenza maschile ed invece condivisa tra donne capaci di intendere, cercare e raggiungere il medesimo e gioioso modo di essere.”

“La Vergine sarebbe dunque la donna Libera, sempre disponibile, sempre nuova, simbolo evidente di rinnovamento, di gioventù e anche di libertà sessuale […] il rifiuto del matrimonio, inteso come sottomissione all’uomo aveva dunque […] un carattere simbolico che si traduceva primariamente in un fondamentale e incoercibile senso di autonomia, di indomabilità selvaggia …”


“Vergini erano probabilmente quelle donne che avevano preservato dentro se stesse l’affascinante e incantevole potere che può emanare una foresta selvaggia e piena di mistero o una sorgente pura e incontaminata.”

“L’esempio più celebre di un culto di questo tipo è quello delle Vestali a Roma, un gruppo di Sacerdotesse che, all’interno di un tempio di forma rotonda, aveva il compito di vegliare perpetuamente un fuoco […] Si potrebbe intendere dunque la Verginità delle Vestali come una condizione di purezza, di autonomia femminile e di potere magico indispensabili per il mantenimento del fuoco sacro …”

“Forse per poter intendere il sacro, bisognerebbe avere dentro una piccola scintilla divina, una parte istintuale, spontanea e naturale oltre a quella semplicemente umana, mentale, logica o passionale.”

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