Poemetto Alchemico
con commento e note a cura di Davide Melzi

 

Il presente testo contiene la riproduzione di un Manoscritto alchemico finora inedito.
Si tratta di un’opera scritta in versi rimati, che ci porta in un mondo misterioso ed affascinante, nel quale incontriamo la Terra ed il Cielo, la Fiamma e l’Oceano, la Morte e la Vita, lo Schiavo ed il Re.
Tale opera ben si inquadra in quella Tradizione che è stata chiamata “ermetica”, dal nome del Dio Ermete Trismegisto, cioè “tre volte grande”, che sarebbe stato il misterioso iniziatore di una segreta Scienza di trasformazione, la quale non avrebbe riguardato, come oggi si è abituati a credere, dei metalli materiali, bensì

quei “Metalli” sottili che, nel linguaggio cifrato dei testi alchemici, costituiscono l’essere umano. Una trasformazione che avrebbe potuto condurre l’uomo da una condizione corrispondente al Piombo, ovvero di soggezione alla materia pesante, ad un modo d’essere coincidente con l’Oro, ossia alla reintegrazione in quello stato di reale e luminosa Consapevolezza, di eterna gioiosa Armonia, che secondo i miti caratterizzava coloro che vissero nell’Era primordiale, il mondo primigenio degli Dèi.
Il Manoscritto è accompagnato da una serie di annotazioni che forniscono un’interpretazione razionalmente intelligibile dei simboli e delle operazioni dell’Alchimia.
Le annotazioni sono il risultato di un lavoro di studio e di confronto puntuale con i più autorevoli studiosi di queste tematiche e con le fonti di altre tradizioni sapienziali, laddove si sono riscontrate indubbie convergenze.
Sono stati però analizzati e citati soprattutto i principali testi della stessa Tradizione Ermetica occidentale, messi a confronto con il Manoscritto.
Sono gli stessi Libri alchemici a consigliare la propria lettura assidua ed il confronto tra le varie fonti, poiché – essi dicono – il Messaggio è sempre lo stesso, ma quegli aspetti che in un testo sono espressi oscuramente, altrove sono descritti in forma esplicita.
Cosicché solo da uno studio comparato, di cui in questa sede sono fornite al lettore le basi, può forse derivare la comprensione.
Una comprensione che richiederebbe in ogni caso un’intuizione, un’illuminante ‘chiusura di contatto’ tra il simbolo e l’esperienza.
Un’intuizione sottile che forse potrebbe essere resa possibile dalla lettura vigile e sensibile dei meravigliosi e magici versi di quest’Opera poetica.

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Davide Melzi, curatore e commentatore del Poemetto Alchemico, fu attratto sin da giovane dallo stile di vita e dalle concezioni sull’uomo e sul cosmo che erano proprie dei popoli arcaici.
Seguendo questa sua vocazione ha intrapreso studi di antropologia e di sciamanesimo, ma anche di quelle forme sapienziali che, come la tradizione ermetica, potrebbero aver conservato nel mondo storico l’eredità spirituale di età più antiche.
Dopo la laurea ha proseguito le sue ricerche, cercando di andare oltre il limite semplicemente tecnico ed accademico che di solito caratterizza gli studi di questo genere, e provando anche a sperimentare alcuni aspetti della via della conoscenza tradizionale.

brani

Saggistica - formato 15x21 - pagg. 272 - prezzo euro 22,50 - ISBN 978-88-97842-23-1

 

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