Potrebbe essere possibile per una donna dei tempi attuali, che non
si riconosce nei miti, nei modi d’essere e nelle finalità
esistenziali che caratterizzano la maggior parte dei contemporanei,
cercare di dare alla propria esistenza un senso, che fosse per lei
più congeniale, ricercando una sintonia con quell’archetipo
femminile che venne denominato in tempi antichissimi Grande Madre?
Secondo l’Autrice del presente scritto, che ha già
trattato questo argomento in alcuni suoi precedenti libri, una ricerca
di questo genere potrebbe essere attuabile, purché venga
compiuta una complessa |
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trasformazione che in un primo tempo dovrebbe
portare a disidentificarsi da tutte quelle concezioni, quelle morali
e quei modi di pensare che caratterizzano la gran maggioranza delle
moderne donne occidentali. In un secondo tempo si
dovrebbe poi ritrovare il modo d’essere magico
e segreto di una ipotetica donna arcaica, ovvero di
una devota dell’antichissima religione della Grande
Madre, di quella Dea che in luoghi e tempi diversi fu
invocata e venerata dalle donne con nomi differenti,
che però si riferivano sempre all’aspetto
materno ed amoroso della manifestazione divina.
Quella Dea datrice di gioia, di bellezza e di armonia
con la quale era possibile, praticando le antiche iniziazioni
femminili, acquisire una sintonia talmente forte da
sentirsi parte di lei, realizzando in se stesse uno
stato d’essere che non era semplicemente umano,
ma era partecipe della consapevolezza divina.
Per realizzare ciò sarebbe auspicabile un incontro
con una vera Maestra, in grado di trasmettere segretamente
l’antica sapienza delle donne.
Ma poiché non vi sono più in occidente
quei culti e quei centri iniziatici femminili, ove alle
fanciulle veniva insegnato tale tipo di realizzazione,
forse tale incontro, che potrebbe essere quasi impossibile
nella realtà, potrebbe in certi casi avvenire
durante un sogno, dato che secondo l’Autrice a
volte i sogni potrebbero essere più importanti,
se non addirittura più veri, delle cose che succedono
nella vita di tutti i giorni.
E comunque in mancanza od in attesa di ciò, forse
qualcuna potrebbe provare a ricercare da sola, nei modi
indicati nel testo, in se stessa e per mezzo della contemplazione
dell’armonia naturale, l’amore di quella
Madre trascendente di tutte le cose, fino ad identificarsi
in tale sentimento, più che nei ragionamenti
e nelle problematiche dell’io pensante.
Così agendo ci si potrebbe rendere appunto simili,
acquisendone i poteri e le capacità intuitive,
alle antiche Sacerdotesse della Dea ed a tutte quelle
donne che percependo in esse il suo amore, riuscivano
a dare alla propria vita un senso totale e profondo,
certamente ben diverso dal senso limitato, parziale
od effimero che la pubblicità, le mode ed i grandi
mezzi di comunicazione cercano di solito di imporre
al gentil sesso.
I consigli ed i suggerimenti, dati al fine che qualche
lettrice possa veramente iniziare a muoversi in questa
direzione, potrebbero essere talmente importanti, che
il presente libro dovrebbe essere letto da tutte quelle
donne che provano nel profondo di se stesse un reale
anelito verso un tipo di spiritualità femminile
simile a quello delle donne arcaiche.
Una spiritualità che, se pur ignorata, repressa,
fraintesa o disprezzata, potrebbe dare, se fosse conosciuta
e messa in pratica, un senso profondo e completo alla
vita e forse anche delle esperienze e delle conoscenze
che potrebbero appartenere alla dimensione trascendente.
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Ada d’Ariès
è nata a Monza nel 1959. Dopo aver frequentato
l’Accademia di Brera, dove si è diplomata
in pittura, si è interessata di danze etniche
e di coreografia.
Ha soggiornato per un certo periodo in Norvegia, nella
città di Bergen, compiendo delle ricerche sull’artigianato
ligneo di quei luoghi ed interessandosi anche dell’antica
mitologia locale. Attualmente vive e lavora a Milano.
Saggistica - formato 15x21 - pagg. 160 - prezzo euro 20,00 - ISBN 978-88-86026-93-2
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